Perchè scegliere la Cremazione?
Rito di antichissime tradizione, quella della cremazione appare oggi anche come una pratica di concezione moderna o come un efficace soluzione ai problemi territoriali, igienici e urbanistici.
Ogni giorno un numero sempre maggiore di persone sceglie, nel pieno rispetto dei sentimenti religiosi, questa pratica considerandola una scelta razionale, ecologica, che rispetta la vita, non sottrae spazio o risorse ai vivi e non inquina la terra, l’aria e l’acqua. Rispetto all’inumazione, la cremazione evita infatti la possibilità dell’inquinamento delle acque che per effetto dell’interramento possono venire alterate fino alla sorgente, ragione per la quale molti igienisti ritengono i cimiteri pericolosi. Un rito universale, uguale per tutti, che, evitando ai corpi lo squallore del disfacimento appare non come la negazione, ma come affermazione della sacralità della persona umana.
Breve storia della cremazione
Quello della Cremazione è uno dei più antichi e diffusi riti funebri della storia dell’umanità.
Le prime testimonianze certe di questa pratica risalgono al neolitico. Nel mondo romano questo rito era un’esclusiva delle classi nobili: solo i ricchi potevano permettersi le sontuose cerimonie funebri.
Numerosi uomini di cultura e di scienza, di ispirazione positivista, si fecero promotori dell’idea cremazionista, sottolineandone l’utilità ecologica ed ambientale.
Sarà proprio in Italia (per la precisione a Milano) nel 1876, che avrà luogo la prima cremazione dell’Europa dell’Era Moderna. Solo con la ‘Legge Crispi’ del 1888, però la Cremazione entrerà ufficialmente nel nostro ordinamento.
Oggi la cremazione è praticata in tutte le parti del mondo come scelta libera e razionale, per salvaguardare la dignità del defunto evitando l’impietoso disfacimento del corpo e per tutelare le esigenze igieniche e ambientali delle società moderne.
La Cremazione e la Religione Cristiana
Dal Nuovo Testamento non risulta che Gesù Cristo abbia predicato nulla circa il modo di dare sepoltura ai corpi. Non ci sono quindi argomenti di fede che contrastino col rito della cremazione.
Coi ‘Codex Iuris Canonici’ del 1917, la cremazione viene vietata in quanto espressione antireligiosa, atto di negazione dell’immortalità dell’anima e della resurrezione di corpi.
Nel 1963 Papa Paolo VI, con apposita bolla, dichiarò la libertà della pratica cremazionista, perché “non tocca l’anima, non impedisce all’onnipotenza divina di ricostruire il corpo”.
Dopo secoli di dibattiti teologi, oggigiorno non vi sono più pregiudizi religiosi sulla cremazione è stato da più parti evidenziato come non contrasti con il convincimento dell’immortalità dell’anima, né con la concezione della sacralità del corpo umano, né con la dottrina cristiana della resurrezione. La celebrazione dei riti funebri può ormai avvenire anche all’interno dello stesso Tempio Crematorio.